I CONIUGI ARNOLFINI
![]() |
| Jan Van Eyck, Ritratto dei coniugi Arnolfini, olio su tavola, 1434 - National Gallery, Londra |
Io e Riccardo, quattro mani, due menti, un unico, smisurato amore per la poesia.
Nella
stanza, il dì nuziale
Si compì il cerimoniale
La promessa
fu enunciata
E la sposa ingravidata.
Ricorderete
quei giorni lontani
Quando sarete magari più anziani
Ma
quella donna morì l'anno appresso
Con lei quel bimbo che causa
il decesso.
Arnolfini, i due promessi
Si
contemplano indefessi
Mentre il cane sta a guardare
I
padroni suoi giurare.
Sembra già vecchio quell'uomo
trentenne
Sembra incapace del gesto solenne
E quella donna
lo sguardo declina
Soltanto l'aria afferrò la manina.
Uno
specchio sullo sfondo
Ce li mostra a tutto tondo
Con il
celebre pittore
Che dipinse con ardore.
Nera
l'aureola fece a Giovanni
Spuntano magre le gambe dai panni
E
quella donna che sembra abbia un corno,
Sopra la man Belzebù
guasta il giorno.
Ricco e adorno il lampadario
Sarà
ricco il proprietario
Ricercate quelle vesti
Alla larga i
dì funesti.
Quel lampadario ha una sola candela
Aria
pesante rivela la tela
E quella donna e lo specchio di
fuori
Portan del Cristo i dieci dolori.
Io
contemplo, sto a guardare
I promessi lì giurare
La potente
arte fiamminga
Mi cattura, mi lusinga.






.jpg)




Forse Manzoni avrebbe dovuto descrivere la realtà della vita in riva al Lario come da questa struggente poesia di evince.
RispondiEliminaGrazie ❤️
Elimina