BRERA, UN SOGNO CHE SI AVVERA

 



















































Troppi anni sono passati dall'ultima volta che ho messo piede in questo museo, nel cuore di Milano.

Così tanti da non ricordare quasi niente.


Ho deciso di tornarci e non sono pentita. Quindici euro sembrano perfino pochi per la bellezza dalla quale si è circondati, anche se continuo a pensare che l'arte dovrebbe essere gratis, per tutti.


Alcuni gioielli: 

Lo Sposalizio della Vergine, Raffaello

La Pala di Montefeltro, Piero della Francesca (forse nessuno sa giocare con le prospettive come ci riesce lui)

Il Bacio, Francesco Hayez (semplicemente divino)

Cristo morto, Andrea Mantegna (il mio preferito)

La Pietà, Giovanni Bellini (il mio secondo preferito)

La Cena in Emmaus, Caravaggio (Il Merisi è sempre il Merisi. Dipinse questo quadro da latitante, dopo aver ucciso un uomo. Inferno e Paradiso...)


Due ore e mezza sono perfino poche, ma qui si è sempre di corsa. Giusto in tempo per entrare nella meravigliosa Biblioteca Braidense, altro gioiellino nascosto.


Sì, sembra proprio che Milano sia piena di gioiellini nascosti. Bisogna avere voglia di trovarli, di scoprirli, di raggiungerli. Non sarà mai al pari di Firenze e Roma, credo, ma il bello sta anche qui: avere la curiosità di scoprire, di conoscere. Quella che dovremmo insegnare ai nostri figli.


Intanto, grazie Milano.


E il viaggio nell'arte prosegue...




VISSI D'ARTE 


 ...e potrò dire, alla fine del viaggio, vissi d'arte.

Respirata, del suo candore intrisa, permeata, sconvolta, rivoltata.

Viscere rovesciate, mente catturata.

Con lei e per lei, che dà un senso al tutto.

In lei e da lei, tutto nasce, tutto cambia, tutto si stravolge.

La vita stessa. Povera, misera, mendicante d'arrugginite monete.

Attimi infernali, notti insonni, speranze, sogni, desideri.

Una manciata d'estasi, per ore d'angoscia.

Non c'è pace, né respiro.

Arida la gola, fervente la mente.

Parole gocciolanti sangue nero, rappreso.

E una manciata di monete sonanti, mentre il triste mendicante abbraccia la nera fisarmonica, nella notte incombente.

Vissi d'arte.

Con essa perii.

Ma non vi fu gioia più grande del sesso estremo, libero, appagante, con questa illustrissima puttana.


Cristina Argenio



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