Canzone della sera
Poesia a quattro mani, scritta con Giovanni Perilli, che ringrazio di cuore per questa collaborazione.
Con i gomiti posati, alzo il naso un po' all' insù
Ché di questa vita vuota, non ne posso proprio più
Quattro punti luminosi sono lì, stanno a guardare
Chi da solo si ferisce, chi non riesce più ad amare.
Quando è iniziata questa notte, quando si gira quella luna,
come si dice quel che ho dentro dove si va se non si vola,
come si chiama questo mare,
voglio scegliere il suo nome,
chi la vuole la bellezza,
di un
pensiero sopra un fiore.
Il mio è un mare tormentato, e di mostri popolato
Di sirene affascinanti, false, ipocrite, ammalianti
Di dragoni spaventosi, di ruggiti assai rabbiosi
Ci fu un tempo in cui volai, ma le ali infin posai.
Dimmi il nome del tuo pianto, ti sarà un po' di conforto,
son seduto qui sul prato, nel giardino dell'ascolto,
non temere di esser sola,
non scappare nella pioggia,
siedi un attimo al mio fianco e sul mio petto il viso poggia.
Nell' abbraccio tuo mi stringo, or mi sento meno sola
Son me stessa, no, non fingo, il cuor mio di nuovo vola.
Quel pensiero sopra al fiore era il mio, lì per te io lo poggiai,
Ora tienilo e sorridi che
è un pensiero di carezze e di abbracci che non hai.
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