MACERIE
I
manipolatori, i mentitori seriali, quelli che sanno come sorridere, sanno come
e quali parole usare.
Maschere
dell’inganno, privi di ogni scrupolo, ma dotati di ferrea logica.
Difficilmente
sbagliano, sanno dove colpire, sanno come colpire, e come fare più male. La tua
pelle innocente è esposta, carne morbida, troppo invitante per voltarsi
dall’altra parte.
Ne ho
incontrati tanti, troppi.
Inganno
dopo inganno, ferita dopo ferita, cicatrice su cicatrice, si va avanti, sempre.
La vita è un viaggio in avanti, non a ritroso.
Ma cosa
resta?
Amarezza,
delusione, ombra, devastazione, macerie.
Ricostruire
si fa sempre più difficile. Troppo logoro quel corpo, troppo curve le spalle,
muscoli flaccidi senza più un briciolo di forza.
Resti
inerme a fissare le macerie, sapendo che saranno eterne, immortali testimoni
del tuo scempio emotivo.
Loro, i
furbi, camminano a testa alta, nulla sanno di spalle curve, di pesi sul cuore,
di macerie.
Siedi lì,
tra i cumuli polverosi, aspettando il prossimo manipolatore, che vincerà ancora
una volta.
O forse
no.
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